Non rivedrò mai
più la Scala dei Turchi deserta, con rare barche di pescatori all’orizzonte.
Non sentirò mai
più l’odore della sabbia di Mondello, che mi è rimasto nelle narici, mentre
nelle mie orecchie risuonano ancora le cantilene dei venditori ambulanti di
meraviglie interdette.
Non prenderò più
il caffè da Viotti, invisibili e discreti
i magnati, socievoli e alla mano Antonio Ghirelli, Nino Longobardi, Raffaele La
Capria e Augusto Carloni, figlio di Titina De Filippo,
che ci raccontava del caratteraccio di
zio Eduardo e dell’avarizia di zio Peppino.
Non mi siederò più sulla scalinata di Trinità dei Monti con Paul Getty junior, a discorrere
distrattamente di socialismo, lanciando sguardi di fuoco alle ragazze.
Non dormirò più sulle panchine delle stazioni rivierasche con Beppe Giordano e Giulio Fedele.
Non mi accamperò più, col mio compagno di banco sopra al depuratore di Monterosso, a godere aria di mare
Non assisterò all’allunaggio, con Renzo Martelli e Silvana Rinaldi, finiti chissadove per un melanoma e due colpi calibro 38. Non ci saranno più "serate Henry Miller".
Né attenderò
alla Ruta la banda degli easy rider che venga a liberarmi.
Non rivedrò la Val Formazza con lo zio Aldo e il nonno Piero, non sentirò più l’odore di
fumo della stuba e quello, tutt’attorno, delle stalle.
Neppure pranzerò
alla Tana del Pirata, con i miei genitori ancora giovani e i miei figli bambini, che vogliono andare al "Cavallino Matto".
Non farò il flâneur
sui boulevards, se non con un ritrovato Marco D’Achille.
Non batterò i
denti in un freddissimo Venerdì Santo a Barcellona.
Non urlerò dal terrore sulle montagne russe, con Claudio Sguazzini, all’Oktoberfest.
Non andrò più a Lucerna ad ascoltare musica proiettata verso mete che non saprò mai.
Non mangerò fritto
di paranza ad Acciaroli, spiando la distaccata ironia con cui il dottor Catania
si congeda da un mondo cui, ad ogni buon conto, ha già staccato l’audio.
Infine, non
passeggerò, solitario, per le vie di Istanbul, perché anche quel compagno di
viaggio non c’è più.
Quel poco di
mondo che ho visto mi è bastato. Quel mondo non c’è più e non ne voglio un
altro.
L’alba si
avvicina, non so dove andare, non ho dove andare.