In quanto uomo, m'impegno ad affrontare il rischio dell'annientamento perché due o tre verità gettino sul mondo
la loro luce essenziale (Frantz Fanon)

venerdì 7 dicembre 2012

Thomas Sankara

non possiamo essere la classe dirigente ricca di un paese povero
così la pensava Thomas Sankara , il presidente del Burkina Faso assassinato nel 1987.
la sua era, evidentemente, una posizione che non poteva piacere al Fondo Monetario Internazionale o alla Banca Mondiale, che preferiscono leader africani disponibili a diventar miliardari, ma decisi a far tirare la cinghia al proprio popolo.
invece Sankara coltivava la folle idea di assicurare alla sua gente dieci litri di acqua e due pasti al giorno. insomma, era deciso a farli vivere, come si dice oggi, al di sopra delle loro possibilità.
la cosa era poco sopportabile, anche perché Sankara aveva idee precise sul meccanismo del debito, e non ne faceva mistero: le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. quelli che ci hanno prestato denaro sono gli stessi che ci hanno colonizzato. sono gli stessi che gestivano i nostri stati e le nostre economie. sono i colonizzatori che indebitavano l’Africa con i finanziatori internazionali.
ma su questo, i banchieri, avrebbero potuto anche far spallucce, più difficile da digerire era, invece, la sua posizione riguardo al pagamento del debito: il debito non può essere rimborsato perché, prima di tutto se noi non paghiamo, i nostri finanziatori non moriranno, siamone sicuri. invece se noi paghiamo, noi moriremo, siamone ugualmente sicuri.
il ragionamento era sacrosanto, ma le banche non possono rinunciare ai loro profitti per lasciar campare un po' di negri.
insomma, quando finalmente il presidente fu assassinato, il fior fiore dell'educata borghesia occidentale tirò un sospiro di sollievo.
ma chi decise di uccidere Sankara? recentemente è stato lanciato un appello internazionale che chiede che sia fatta giustizia.
tempo fa un periodico russo pubblicò un'intervista (di cui esiste una traduzione italiana a un banchiere svizzero in cui si raccontava di un omicidio -  identificabile con quello di Sankara - commissionato dal raffinato club Bilderberg.
è, codesto Bilderberg, una specie di mafia, ma invano cercheresti, nella lista dei suoi capi, il nome di Totò Riina. quello di Mario Monti, invece, ce lo trovate.
e ciò ci lascia allibiti. non certo per gli omicidi, siamo uomini di mondo, ma per il fatto che il killer fu pagato in contanti. questo, da Monti, non ce l'aspettavamo.

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