In quanto uomo, m'impegno ad affrontare il rischio dell'annientamento perché due o tre verità gettino sul mondo
la loro luce essenziale (Frantz Fanon)

venerdì 8 marzo 2013

casa per tutti o tutti a casa

Nel disegno infantile la casa rappresenta la famiglia e il senso di sicurezza o di precarietà che questa struttura nel bambino.
Ciò, beninteso, a patto che il bambino una casa vera ce l'abbia.
Forse la psicologia infantile dovrà cambiare i suoi parametri, perché aumenta il numero di bambini che una casa non ce l'hanno. E non sempre per colpa dei terremoti.
Negli anni '70 fu specialmente Lotta Continua a portare avanti la lotta per la casa, non più intesa come servizio sociale, ma come diritto.
Da queste lotte sortì l'equo canone, che moderava la rapacità della rendita, commisurando il canone d'affitto al valore effettivo dei locali e commisurandolo ai redditi dell'affittuario.
Fu Giuliano Amato, pensatore della nuova destra socialista inaugurata da Bettino Craxi, ad abolire l'equo canone per, a suo dire, rilanciare l'edilizia.
Il diritto alla casa fu messo in forse.
Si ritenne normale, a fronte di stipendi da 900 euro, di pretenderne  600 d'affitto. Si disse che era il prezzo di mercato, benché l'enorme numero di appartamenti sfitti dimostrasse il contrario.
A questo punto, di fronte alla prospettiva di versare forti somme a fondo perduto, la gente cominciò a comprarsi casa.
Per una normale famiglia di lavoratori, il passaggio dall'affitto al mutuo non rappresenta un risparmio a breve termine, il rateo mensile, nella stragrande maggioranza dei casi, aumenta. Aggiungiamo che, con la scusa di un'assicurazione obbligatoria con premio usuraio, contratta con una società di cui in genere la banca e socia, quest'ultima riesce a farsi pagare, oltre ai dodici ratei annui, una sostanziosa tredicesima.
Orbene, si è stabilito che per queste case, che ancora si stanno pagando e che rischiano di tornare in possesso della banca, si paga una tassa.
In pochi anni la casa da diritto è diventato lusso.
Ma non basta, mentre questi poveri cristi continuano a pagare a prezzo pieno una casa che si è svalutata, lo stato a pensato bene di andare in controtendenza, rivalutando le rendite catastali.
Il lavoratore è così sottoposto al fuoco di fila del padrone, che lo paga male, delle banche che vogliono tanto e del fisco che vuole troppo.
Un eccesso di sanguisughe non più sopportabile.
Ci vuole:
  • la reintroduzione dell'equo canone
  • l'abolizione dell'Imu sulla prima casa
  • un piano straordinario di edilizia popolare 
Nessun governo che non dia risposta a questa emergenza è tollerabile.

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