In quanto uomo, m'impegno ad affrontare il rischio dell'annientamento perché due o tre verità gettino sul mondo
la loro luce essenziale (Frantz Fanon)

giovedì 3 maggio 2012

la reverenda madre faceva la puttana


Forse si tratta di una cura omeopatica.
La crisi in cui ci dibattiamo, e ci dibatteremo a lungo, è stata scatenata dall'ingordigia finanziaria e le banche sono state le maggiori responsabili del crack mondiale.
A caldo si disse che ci volevano regole che tenessero sotto controllo l'irresponsabile avidità di banche e assicurazioni.
Questo è il governo che ci siamo dati per mettere la museruola alle banche:

  • Mario Monti, già vice-presidente Banca Commerciale Italiana, international advisor di Goldman Sachs, azionista (oltre 10 milioni di €) di Intesa San Paolo, BNP Paribas, Deutsche Bank, ING, UBI Banco di Brescia;
  • Corrado Passera, già AD del Banco Ambrosiano Veneto, inventore di Banco Posta, AD di Banca Intesa, AD di Intesa San Paolo, si è sbarazzato (9 milioni di €) delle azioni Intesa, ma – ohibò – ha debiti per 3 milioni di € con Banco di Brescia e Credit Lyonnais, poverino;
  • Elisa Fornero, già vice presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo, poi vice presidente della Compagnia di San Paolo, esperto valutatore della World Bank, il marito è AD di Consel spa, una finanziaria della Banca Sella; non si hanno notizie sul patrimonio del coniuge;
  • Paola Severino, è stata l'avvocato di Geronzi (Capitalia) e dello Ior, è azionista di Generali e di Compagnia finanziaria commerciale Gbm spa, ha investimenti fiduciari in Banca Finnat e Unicredit, il marito, già al Banco di Napoli, è stato AD di Banco Posta Fondi ed è membro del comitato etico (si fa per dire) della Banca Federiciana, di cui la Severino detiene un buon pacchetto azionario;
  • Francesco Profumo (fratello di Alessandro, ex AD Unicredit) già membro consiglio amministrazione Unicredit Private Bank, e successivamente di quello Telecom (controllata dal gruppo bancario Telco), è azionista di Intesa San Paolo, Montepaschi, Unicredit;
  • Piero Gnudi, già nel consiglio d'amministrazione di Credito, e successivamente Unicredito, Italiano, possiede azioni di Intesa San Paolo e Unicredit.
Nessuno di loro investe un cent in Buoni del Tesoro o simili, quelli dobbiamo difenderli noi.
Non dubitiamo che siano le persone giuste per imbrigliare, con regole severe, l'avidità degli istituti di credito. Già hanno cominciato: per stipendi e pensioni  sopra i 1000 euro il conto corrente è diventato obbligatorio.

1 commento:

nikki ha detto...

logosluna@gmail.com mi scrivi?