In quanto uomo, m'impegno ad affrontare il rischio dell'annientamento perché due o tre verità gettino sul mondo
la loro luce essenziale (Frantz Fanon)

martedì 17 novembre 2015

LAICISMO ARABO E LUNGIMIRANZA OCCIDENTALE 2

Nasser e gli amici dei Fratelli Musulmani

Gamāl ʿAbd al-Nāṣer fu nominato primo ministro nell'aprile 1954. 
Il 19 ottobre di quell'anno fu siglato un accordo con il Regno Unito per lo sgombero entro 20 mesi delle forze militari britanniche presenti in Egitto. Contro tale accordo fu orchestrata l'opposizione dell'organizzazione islamica dei Fratelli Musulmani. 
Gamāl ʿAbd al-Nāṣer fu fatto oggetto il 26 ottobre di un attentato attribuito ai Fratelli Musulmani. Due giorni dopo l'organizzazione fu sciolta d'autorità; il 30 ottobre i maggiori dirigenti della Fratellanza furono arrestati.
Dopo l'adozione di una Costituzione repubblicana di ispirazione socialista con partito unico il 16 gennaio 1956, Gamāl ʿAbd al-Nāṣer, eletto il 23 giugno Presidente della Repubblica, nazionalizzò il 26 luglio 1956 la Compagnia del Canale di Suez (di proprietà franco-britannica). Questo dette modo al Presidente egiziano di recuperare appieno l'indipendenza del paese ma fornì anche la giustificazione per Francia e Regno Unito per organizzare un'operazione militare congiunta. Israele ne approfittò per aggredire a sua volta l'Egitto, conquistando l'intero Sinai, da Rafah ad al-'Arīsh. il 31 ottobre truppe anglo-francesi bombardarono Il Cairo, e il 5 novembre occuparono Port Saʿīd.
La guerra del 1956 fu interrotta dall'intervento congiunto sovietico-statunitense. Pare che gli USA furono indotti alla mediazione dalla minaccia di un intervento nucleare sovietico su Londra e Parigi. Ma nulla fu fatto per impedire il gioco sporco di Israele, il cui esercito aveva proseguito nell'avanzata dopo l'ordine dell'ONU di cessare il fuoco.
Nei mutati equilibri geopolitici, nel gennaio del 1958 la Siria fu indotta, per rafforzare la sua sicurezza, ad avviare immediatamente un processo di fusione con l'Egitto, dando così origine alla Repubblica Araba Unita (RAU), alla quale presto si aggiunse quella parte dello Yemen che, ad opera del colonnello Sallāl, s'era ribellato all'Imam Yaḥyā e al suo successore Muhammad al-Badr per costituire una repubblica nella zona di territorio sotto il proprio controllo.
Il progetto di una forte repubblica araba laica e progressista non poteva piacere all'Occidente ed era una minaccia per Israele.
Al panarabismo laico di al-Nāṣer si cercò di contrapporre quello conservatore e d'ispirazione religiosa del principe Fayṣal, primo ministro di un Arabia Saudita sull'orlo della bancarotta.
Un colpo di stato filo saudita in Siria faceva tramontare il progetto di Repubblica Araba Unita.
Nel 1967 la disastrosa guerra dei sei giorni avrebbe ulteriormente indebolito il prestigio di al-Nāṣer, che sul piano interno doveva anche fronteggiare le difficoltà derivate dal rifiuto di aderire all'antisovietico Patto di Baghdad, insieme a Iraq, Turchia, Iran, USA e Gran Bretagna, in seguito al quale gli veniva negato l'accesso ai finanziamenti del FMI.
Solo con l'aiuto sovietico poteva essere attuato il progetto della diga di Assuan, strategico per l'economia del paese.
Malgrado tutto ciò, e sebbene avesse perduto molto appeal nei confronti delle masse arabe,  al-Nāṣer mantenne un fortissimo consenso popolare in Egitto fino a quando, nel 1970, un provvidenziale attacco cardiaco lo levò di scena.



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