In quanto uomo, m'impegno ad affrontare il rischio dell'annientamento perché due o tre verità gettino sul mondo
la loro luce essenziale (Frantz Fanon)

domenica 3 febbraio 2013

scacco al re




























Con la mossa della restituzione dell'IMU, Silvio Berlusconi ha messo una pesante ipoteca sui risultati elettorali.
Per molti, la prospettiva della restituzione di quelle non trascurabili somme - in certi casi raccimolate a fatica - avrà, nel segreto dell'urna, la seduzione del canto di una sirena.
Al solito, il PD e il suo entourage di intellettuali benestanti, reagirà con le abituali rampogne in chiave di trombone:
l'irresponsabilità, i mercati, il debito, lo spread e il celochiedeleuropa.
Il piagnisteo, sul destino cinico e baro, lo lasciamo tutto a Bersani e ai suoi (a seconda dei casi) troppo furbi o troppo ingenui elettori.
Non sappiamo se gioverà, a tale parte politica, insistere ancora, in questa campagna elettorale, sul tasto del rispetto di supposte istituzioni (banche, banca d'italia, banca europea, …) che sono in realtà enti economici privati che divorano fior di quattrini.
Se davvero di responsabilità si vuol parlare, si dovrebbe puntare il dito proprio sulla (dichiarata) irresponsabilità politica del governo Monti che non ha esitato a varare una tassa esosa, iniqua e odiosa.
Chi la responsabilità politica ce l'aveva (PD compreso) avrebbe avuto il dovere di impedire un provvedimento che, in paesi con tradizioni civili più radicate, sarebbe finito con i morti in piazza.
Qui, invece, si andrà solo all'incasso elettorale, e bisogna ringraziare il cielo.
Ma se ci si dovesse interrogare sulle responsabilità culturali che hanno portato alla disastrosa sortita tributaria dell'ottuso ragioniere della Bocconi, bisognerebbe spiegare come la casa d'abitazione, da diritto rivendicato degli anni '70 diviene, oggi, privilegio tassabile.
La parola chiave è equo canone, a tale provvedimento approdarono le lotte per il diritto alla casa degli anni '70, con la sua eliminazione - voluta dal governo Amato – si varò la successiva smania proprietaria, con contorno di mutui più o meno facili.
Su Amato e il suo tempestivo import di dogmi e illusioni reaganiane, sarebbe ora di interrogarsi.
Sempre a lui va fatta risalire l'abolizione di quella legge bancaria, di cui oggi si sente tanto il bisogno.
Ma il PD se ne guarda bene, Amato, più di Gramsci e di Berlinguer, è un padre nobile del partito, dove si fa a gara per accoglierne ed aggiornarne la visione fin troppo lib e troppo poco lab.
Intanto gli Italiani, da vent'anni, cercano di dire no a questa linea politica della sinistra, e lo fanno nell'unico modo possibile, votando a destra.

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