Con
la mossa della restituzione dell'IMU, Silvio Berlusconi ha messo una
pesante ipoteca sui risultati elettorali.
Per
molti, la prospettiva della restituzione di quelle non trascurabili
somme - in certi casi raccimolate a fatica - avrà, nel segreto
dell'urna, la seduzione del canto di una sirena.
Al
solito, il PD e il suo entourage di intellettuali benestanti, reagirà
con le abituali rampogne in chiave di trombone:
l'irresponsabilità,
i mercati, il debito, lo spread e il celochiedeleuropa.
Il
piagnisteo, sul
destino cinico e baro,
lo
lasciamo tutto a Bersani e ai suoi (a seconda dei casi) troppo furbi
o troppo ingenui elettori.
Non
sappiamo se gioverà, a tale parte politica, insistere ancora, in
questa campagna elettorale, sul tasto del rispetto di supposte
istituzioni (banche, banca d'italia, banca europea, …) che sono in
realtà enti economici privati che divorano fior di quattrini.
Se
davvero di responsabilità si vuol parlare, si dovrebbe puntare il
dito proprio sulla (dichiarata) irresponsabilità
politica del
governo Monti che non ha esitato a varare una tassa esosa,
iniqua e odiosa.
Chi
la responsabilità politica ce l'aveva (PD compreso) avrebbe avuto il
dovere di impedire un provvedimento che, in paesi con tradizioni
civili più radicate, sarebbe finito con i morti in piazza.
Qui,
invece, si andrà solo all'incasso elettorale, e bisogna ringraziare
il cielo.
Ma
se ci si dovesse interrogare sulle responsabilità culturali che
hanno portato alla disastrosa sortita tributaria dell'ottuso
ragioniere della Bocconi, bisognerebbe spiegare come la casa
d'abitazione, da diritto
rivendicato
degli anni '70 diviene, oggi, privilegio
tassabile.
La
parola chiave è equo
canone,
a tale provvedimento approdarono le lotte per il diritto alla casa
degli anni '70, con la sua eliminazione - voluta dal governo Amato –
si varò la successiva smania
proprietaria,
con contorno di mutui più o meno facili.
Su
Amato e il suo tempestivo import di dogmi e illusioni reaganiane,
sarebbe ora di interrogarsi.
Sempre
a lui va fatta risalire l'abolizione di quella legge bancaria, di cui
oggi si sente tanto il bisogno.
Ma
il PD se ne guarda bene, Amato, più di Gramsci e di Berlinguer, è
un padre nobile del partito, dove si fa a gara per accoglierne ed
aggiornarne la visione fin troppo lib e troppo poco lab.
Intanto
gli Italiani, da vent'anni, cercano di dire no
a
questa linea politica della sinistra, e lo fanno nell'unico modo
possibile, votando a destra.
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