In quanto uomo, m'impegno ad affrontare il rischio dell'annientamento perché due o tre verità gettino sul mondo
la loro luce essenziale (Frantz Fanon)

sabato 18 gennaio 2014

Europa e Mediterraneo. Prima parte

Greci e Fenici
Due grandi potenze commerciali e coloniali. 
Greci e Fenici si spartiscono il Mediterraneo, il baricentro del mondo civilizzato è basso e due potenze si confrontano sull'asse nord-sud.
Sembra inevitabile lo scontro, ma la frammentazione politica, e i limiti tecnici che ostacolano la navigazione in mare aperto, determinano una soluzione diversa.


La spartizione del Mediterraneo avviene dunque lungo le direttrici est-ovest, un'opzione che sarà sempre presente. Il delta del Nilo, anche senza canale di Suez, come confine tra Asia e Africa, diventa precocemente un'area cruciale.
La colonia fenicia di Cartagine, sullo stesso meridiano di Roma, per la sua centralità, assume un ruolo egemone. Lo scontro nord-sud è solo rimandato.

L'asse si è spostato a occidente, Roma e Cartagine si fronteggiano, la posta in gioco è il dominio degli approvvigionamenti di cereali e metalli. Il controllo delle isole è diventato strategico. Lo scontro nord-sud è inevitabile.

Roma domina il Mare Nostrum, a sud il deserto segna limiti invalicabili. Il baricentro degli interessi geopolitici è ora a nord dove, alle frontiere dell'impero, premono popoli seminomadi germanici e sarmatici. La potenza settentrionale che aveva umiliato Cartagine è diventata un sud.



E' ancora un limite tecnico a determinare l'evoluzione geopolitica. L'inadeguatezza dei mezzi di comunicazione è l'intrinseca debolezza dell'impero. 
Ancora una volta, mentre incombe lo scontro sud-nord, si gioca la carta dell'alternativa tra occidente e oriente.
Come abbiamo già visto, mano a mano che il mondo si ingrandisce, le coordinate geografiche diventano sempre più relative.
I regni romano-barbarici

Ma lo scontro a nord è inevitabile e l'impero d'occidente non regge alla pressione di popoli che, molto impropriamente, chiamiamo barbari.
La spartizione d'oriente (1215)
Il colpo di grazia all'impero d'oriente arriverà, più tardi con le Crociate, quando il supposto scontro di civiltà tra il nord cristiano e il sud musulmano assume inaspettatamente i caratteri di una resa dei conti tra cristiani d'oriente e d'occidente.

Molto prima che ciò accadesse, l'espansione dell'Islam aveva ancora una volta diviso il mediterraneo lungo l'asse nord-sud.
Mentre l'impero di Bisanzio è in affanno e difende le sue frontiere mobilitando anche servi della gleba che combattono incatenati, il frammentato occidente appare estremamente debole, anche, o forse soprattutto, per carenza di coesione sociale e di identità culturale.
La penisola iberica è presto perduta e il fronte si sposta sui Pirenei. La parola è ai Franchi.
Fa la sua comparsa, in questo frangente, come nuova arma, la propaganda. La Chanson de geste, dipingendo l'Islam come il regno del male sollecita alla scelta identitaria.
Naturalmente l'Islam non è nulla di tutto questo, anzi, la sua ideologia fondalmentalmente egualitaria e la sua precettistica stringente sulla funzione sociale della ricchezza hanno contribuito al suo dilagare.
Anche per aver contribuito a innescare questa risposta culturale dell'occidente, oltre che per l'impulso all'arte e alla scienza, l'Islam è un formidabile fattore di accelerazione per l'uscita dal Medioevo verso l'Età moderna.

Vai alla seconda parte.











  

Nessun commento: