Il 3 aprile 1978, nel corso di una seduta
spiritica a cui partecipa il futuro presidente dell’Iri, Romano Prodi,
una “entità” [nella fattispecie, e come risulterà dal verbale, gli
spiriti di Don Sturzo e La Pira, n.d.r] avrebbe indicato “Gradoli” come luogo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro.
Sulla base della segnalazione dall’aldilà, il 6 aprile viene
organizzata una perlustrazione a Gradoli, un paesino in provincia di
Viterbo. Al ministero dell’Interno, che aveva in precedenza ricevuto la
segnalazione su via Gradoli, nessuno mette in collegamento le due cose.
E’ la moglie di Moro, Eleonora, a chiedere se non potrebbe trattarsi di
una via di Roma. Cossiga in persona, secondo la testimonianza resa in
commissione da Agnese Moro, risponde di no. In realtà via Gradoli
esiste, e sta sulle pagine gialle.
Se Romano Prodi era il capo delle Brigate Rosse, l'opportunità di una sua elezione a Presidente della Repubblica è discutibile.
Se è un coglione che fa per davvero le sedute spiritiche, l'elezione è assolutamente improponibile.
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